(A cura della maestra Isabella Ciciolla)
Tra aprile e metà giugno 2025, si è svolto un progetto pilota volto a introdurre la pratica del Taijiquan nelle scuole di Bari e nei locali del Tribunale dei Minori, nell’ambito della rete Edu-Care. L’obiettivo principale è stato promuovere il benessere fisico e mentale degli studenti, collegando la disciplina marziale ai valori etici di inclusione, rispetto, autocontrollo e gestione emotiva

Il progetto
L’iniziativa ha preso forma grazie alla collaborazione di una rete di figure professionali impegnate nel campo dell’educazione, dello sport e della giustizia minorile. A promuovere l’iniziativa è stato Valerio Lonoce, ex poliziotto e dirigente dell’APS “Sportstalent” di Bari, ideatore del progetto “Gli Alfieri della Legalità”, nato con l’obiettivo di costruire un legame concreto tra sport, scuola e giustizia minorile. Al suo fianco la dottoressa Angela Rutigliano, poliziotta ed educatrice presso il Tribunale per i Minorenni di Bari, che ha saputo intrecciare competenze e realtà diverse, favorendo una sinergia efficace.
Grazie a lei è stata coinvolta la dottoressa Isabella Ciciolla, Maestra di Taijiquan Chen Xiaojia, Cintura Nera III Duan, che ha proposto l’inserimento del Taijiquan all’interno del progetto e si è resa disponibile a condurre personalmente le lezioni pratiche.
Ad affiancare il lavoro sul campo, un gruppo di esperti denominati “Ambasciatori della Legalità”, che ha tenuto lezioni teoriche dedicate ai temi civici e giuridici, completando così il percorso formativo rivolto ai ragazzi. Un lavoro corale, nato dall’incontro tra esperienze diverse e un obiettivo comune: educare i giovani alla legalità attraverso il movimento, il rispetto e la disciplina.
Questa rete di collaborazione ha consentito di unire competenze educative, sportive e giuridiche per un intervento integrato nelle scuole e nel percorso di “messa alla prova” per giovani che hanno commesso reati minori
Obiettivi del progetto
Il progetto si è sviluppato attorno a obiettivi chiari e concreti, con l’ambizione di incidere in modo positivo sul percorso di crescita di molti giovani. Al centro dell’iniziativa c’era la volontà di “creare ponti, non muri”, ovvero favorire inclusione, dialogo e senso di comunità tra studenti con vissuti e origini differenti, contribuendo a superare barriere sociali ed emotive.
Uno degli aspetti fondamentali è stato il collegamento tra pratica e valori etici. Il Taijiquan, con la sua dimensione meditativa e disciplinata, è stato utilizzato come strumento educativo per trasmettere il rispetto delle regole, il senso civico e la prevenzione di comportamenti a rischio.
Altro punto centrale era lo sviluppo dell’autocontrollo e della gestione emotiva, ottenuto attraverso esercizi mirati di concentrazione, respirazione e movimenti lenti e consapevoli. Un allenamento mentale e fisico che ha aiutato i ragazzi a riconoscere e regolare le proprie emozioni.
Il progetto ha coinvolto un ampio capitale umano, raggiungendo circa 120 studenti tra i 15 e i 17 anni, provenienti da licei e istituti tecnici di Bari e Bitonto, oltre a giovani inseriti in percorsi di recupero e “messa alla prova” presso il Tribunale dei Minori.
Infine, l’obiettivo più ambizioso: formare “Alfieri della Legalità”. L’intento era quello di stimolare nei partecipanti un senso di responsabilità e curiosità verso il proprio ruolo nella società, affinché potessero diventare punti di riferimento positivi e promotori di legalità all’interno delle proprie comunità.
Modalità operative
Il progetto si è sviluppato in un arco di tempo compreso tra l’inizio di aprile e la metà di giugno. In questo periodo, è stata dedicata un’ora di lezione a ciascuna classe degli istituti coinvolti, secondo un calendario definito in collaborazione con le scuole e il Tribunale dei Minori.
Ogni incontro si articolava in una sessione pratica di Taijiquan, condotta dalla Maestra Isabella Ciciolla, e in un momento teorico a cura degli “Ambasciatori della Legalità”, che hanno introdotto temi legati alla cittadinanza attiva, al rispetto delle regole e al significato profondo della legalità.
I destinatari del progetto erano due gruppi distinti ma complementari: da un lato le classi scolastiche ordinarie di licei e istituti tecnici, dall’altro i ragazzi inseriti in percorsi di messa alla prova per reati minori, seguiti dal Tribunale. In entrambi i casi, l’obiettivo era quello di offrire un’occasione di crescita, stimolando riflessione e coinvolgimento attivo.
L’approccio seguito è stato di tipo esperienziale e pedagogico: ogni lezione era pensata per suscitare curiosità e per evidenziare la connessione tra i principi del Taijiquan — equilibrio, concentrazione, armonia — e quelli della legalità, come il rispetto, l’autodisciplina e la responsabilità personale.
Risultati e feedback
Al termine di questo primo ciclo, i riscontri sono stati positivi e incoraggianti. I ragazzi hanno espresso interesse per l’attività, dimostrando apertura e curiosità verso la pratica del Taijiquan. In molti casi, hanno chiesto di prolungare il tempo dedicato alle lezioni, segno di un coinvolgimento autentico e di un riconoscimento del valore dell’esperienza.
Dall’osservazione diretta e dai confronti con le scuole è emersa l’esigenza di una programmazione più strutturata, per integrare in modo stabile la disciplina nelle attività scolastiche. Questo consentirebbe di offrire continuità e approfondimento, consolidando nel tempo i benefici educativi ed emotivi riscontrati.
L’intero percorso è stato vissuto come pionieristico e sfidante: un esperimento educativo fuori dagli schemi tradizionali, che ha unito pratica fisica e riflessione sui valori civici, in contesti spesso difficili. Un’esperienza che ha coinvolto sia gli studenti che gli organizzatori, dimostrando come strumenti alternativi possano incidere positivamente sulla formazione dei giovani.
Il ciclo si è concluso con la premiazione degli “Alfieri della Legalità”, alla presenza delle istituzioni e dei partner coinvolti. Un momento simbolico che ha sancito il successo dell’iniziativa e confermato l’interesse da parte degli enti locali nel sostenere progetti educativi fondati su sport, consapevolezza e legalità.

Prospettive future
Guardando al futuro, è già in programma un secondo ciclo di formazione per il prossimo anno scolastico, con l’intento di consolidare e ampliare quanto avviato in questa prima fase.
Gli obiettivi sono chiari:
- Incrementare le ore di pratica di Taijiquan, per permettere agli studenti di sperimentare in modo più continuativo i benefici della disciplina;
- Estendere la partecipazione ad altri istituti scolastici o enti del territorio, coinvolgendo una platea più ampia di giovani;
- Rafforzare il coordinamento tra istruttori e “Ambasciatori della Legalità”, al fine di integrare in modo ancora più efficace gli aspetti pratici con quelli educativi e giuridici;
- Avviare un monitoraggio degli effetti della pratica regolare sul benessere fisico, sull’equilibrio emotivo e sull’atteggiamento civico dei ragazzi, valutando l’impatto a medio termine del percorso;
- Consolidare la rete Edu-Care come modello operativo replicabile in altri contesti scolastici e sociali, valorizzando il Taijiquan non solo come arte marziale, ma come vero strumento di prevenzione, inclusione e crescita personale.
Il progetto continua, quindi, con una visione a lungo termine e la consapevolezza che l’educazione può (e deve) passare anche attraverso esperienze nuove, capaci di parlare ai giovani in modo diretto, concreto e profondo.
Conclusioni
L’esperienza descritta dimostra come la pratica del Taijiquan, introdotta in un contesto educativo e giuridico, possa diventare un mezzo efficace per promuovere benessere fisico e mentale, oltre che valori di legalità e responsabilità civile. L’approccio collaborativo, che ha visto unire forze di polizia, insegnanti di arti marziali, scuole e Tribunale dei Minori, ha permesso di raggiungere un ampio gruppo di giovani con uno strumento non convenzionale ma significativo. Il riscontro positivo e la volontà di estendere il progetto indicano la validità dell’iniziativa e offrono spunti per ulteriori sviluppi nell’ambito della rete Edu-Care.
Il servizio televisivo, dedicato da NorbaOnline al progetto, è disponibile seguendo questo link.